Fraturno

La prima opera di Damiani è Fraturno che, dopo aver visto la luce in Prato Pagano, è anche uscita presso Il Melograno nel dicembre del 1987.

Fraturno contiene cinquantatré pagine e riporta due illustrazioni di Beate von Esse, dal titolo, rispettivamente, di Papaveri e di Pietre di Fraturno. L’opera è dedicata a Beppe Salvia, morto suicida il 6 aprile del 1985, amico fraterno di Damiani e continua fonte d’ispirazione.

In Fraturno sono presenti tredici testi, suddivisi in due sezioni anepigrafi, numerate con cifre romane. La raccolta si apre con il prosimetro Roma, mentre l’ode Fraturno la chiude.

Il rapimento di Proserpina

Già pubblicata in Prato Pagano, vede ora la luce, nel 1987, presso il Melograno. E’ un atto unico scritto per il teatro.

Almanacco di Primavera. Arte e poesia

Pubblicato presso L’Attico Editore nel 1992.

La mia casa

La seconda raccolta poetica è La mia casa, pubblicata presso Pegaso, Forte dei Marmi, del 1994.

Raccoglie poesie scritte tra il 1989 ed il 1993. Secondo Trevi (1994) in questi componimenti Damiani descrive “un mondo che sembra aver accolto in sé il tempo della giustizia”.

Orazio, Arte poetica, con interventi di autori contemporanei

Pubblicata presso Fazi, Roma, nel 1995, questa edizione dell’Ars Poetica è stata tradotta da Giacomo F. Rech. Oltre alla traduzione dell’epistola, nella seconda parte del volume diversi autori contemporanei attualizzano il pensiero di Orazio in rapporto con la poesia contemporanea. Di Damiani è lo scritto Arte e naturalmente (pp. 108-119).

Orazio

Lingua e linguaggio

Intervento di Damiani nel volume di Gaeta e Sica La parola ritrovata. Ultime tendenze della poesia italiana, uscito presso Marsilio, Padova, nel 1995.

La miniera

La mia casa, insieme a Fraturno, confluisce poi nella raccolta La miniera, insieme ad una nuova sezione eponima scritta tra il 1994 ed il 1995, edita da Fazi nel 1997.

Eroi

Con Eroi, pubblicato presso Fazi, Roma, nel 2000, Damiani si apre totalmente agli affetti e narra del proprio romanzo familiare.

Le più belle poesie di Trilussa 

Antologia del poeta romano uscita presso Mondadori, Milano, nel 2000.

Attorno al fuoco

Uscita presso Avagliano, Roma, 2006, continua il precorso intrapreso con Eroi, con forte pathos sui luoghi e sulla dimensione intima e familiare.

Sognando Li Po

Pubblicato presso Marietti, Genova, nel 2008, mostra il dialogo di Damiani con il poeta cinese e con gli altri poeti della dinastia Tang. Nell’Introduzione, Damiani osserva: “Ho amato la poesia cinese come qualcosa che mi spingeva oltre il mio tempo, in un futuro antico che m’appariva come un sogno, che m’avvicinava i giganti della poesia cinese (Po Chu-i, Li Po, Tu Fu) ai calmi sereni giganti dell’elegia latina (Properzio, Catullo, Tibullo). Ho visto nella poesia cinese una poesia della terra, perfettamente oggettiva, senza il bisogno di nessuna metafora. Grande poesia della terra, della sua calma, della sua gloria”.

Poesie (1984-2010)

Antologia a cura di M. Lodoli, cui si deve la Prefazione,uscita presso Fazi, Roma, nel 2010. Comprende numerose poesie scelte in un arco temporale che va da Fraturno fino a Il fico sulla fortezza.

Il fico sulla fortezza 

Pubblicato da Fazi, Roma, nel 2012, è forse la raccolta in cui Damiani più si apre al tema della precarietà e della morte, di cui è emblema il fico, titolo dell’opera e della prima poesia della raccolta.

Ninfale

Uscito presso Lepisma nel 2013. Dialogo tra i pastori Aminta e Dafni e le tre ninfe-albero Silvia, Nerina e Filli. Damiani fa emergere il senso delle cose emerge nel paragone tra uomo ed alberi.

Ode al monte Soratte

Pubblicato da Fuorilinea, Monterotondo, nel 2015. Il poeta ed il Soratte discutono amabilmente tra loro sul destino e sul senso della vita. Secondo M. Lodoli (2015), “Claudio Damiani, ancora una volta, ha scritto poesie dedicate ad un luogo a lui caro, per salvarlo dalla distrazione e, forse, dalla distruzione. L’autore ed il Soratte discutono affettuosamente sul destino degli uomini e delle cose, del tempo che passa e spiana le esistenze, di quanto sia importante ogni istante. Damiani canta la natura, la sua forza segreta, insegnando ad amare l’infinita storia del mondo”.

Cieli celesti

Uscito presso Fazi, Roma, nel 2016. Nella recensione di Roberto Marconi (2017) si legge: “Con Cieli celesti Claudio Damiani ha scritto un libro in cui il suo pensiero filosofico si apre all’orizzonte della scienza. La chiarezza espressiva e la forma contemplativa dei versi, però, sono le stesse dei libri precedenti, quelle apprese dalla lezione dei latini e di Petrarca. Così come il ritmo continua a essere dialogante: il suo rivolgersi agli uomini, agli animali, alla natura, all’intera creazione come fossero tutti parte di una “comunità” che poi significa capire quanto ogni cosa è indispensabile all’altra e che proprio questo è il “miracolo” di cui facciamo quotidianamente esperienza”. Quest’opera sembra anche mostrare l’apertura di Damiani al divino, ad un’intelligenza superiore.

La difficile facilità. Appunti per un laboratorio di poesia

Pubblicato presso Lantana, Roma, nel 2016 è uno scritto fondamentale per comprendere la poetica e l’intero percorso culturale di Damiani.

Raccoglie diverse interviste e diversi scritti sulla poesia e sui poeti che più hanno influenzato Damiani, con brevi saggi su Pascoli, Caproni, Calogero, Orazio e una breve antologia di Petrarca. Nella seconda parte, la Piccola antologia di nuovi poeti italiani traccia le linee fondamentali dello ‘antinovecentismo’, della ‘nuova’ tradizione poetica italiana. Qui Damiani non si limita alla ‘scuola romana’ – che comprende lui stesso e Beppe Salvia – ma apre anche a poeti di altre zone, come il ‘nordico’ Fiori.

L’era nuova. Pascoli e i poeti di oggi

Pubblicato insieme a A. Gareff per Liber Aria Edizioni, 2017. Damiani torna ancora una volta su Pascoli; in tutto sono quarantasei gli autori contemporanei – critici e poeti – che parlano della propria interpretazione di Pascoli. 

La vita comune. Poesie e commenti

Damiani ha scelto venticinque delle sue poesie e il noto critico A. Colasanti – antico sodale di Damiani dai tempi di Braci le ha commentate. Pubblicato da Melville, Milano, nel 2018.

Endimione

Pubblicato da Interno Poesia, Latiano, 2019. Opera dedicata, secondo il mito classico, al pastore amato da Selene.

Di Biasio (2019) ha sottolineato come sia “un piccolo libro della dormienza, della dormizione, un libro in versi dell’osservazione, dell’osservanza nei confronti del vedere. Leggendo si è portati a credere sia il poeta a incarnare Endimione, ma proseguendo nell’opera il gioco di ruoli s’inverte, quasi non si riconosce più l’amante dall’amato”. Damiani, dormiente o assopito, si abbandona placido all’otium e si guarda intorno, esercitando la riflessione attraverso il vedere.

Rimandi bibliografici

Trevi E. (1994), Notizie da Fraturno, in Damiani C., La mia casa, Pegaso, Forte dei Marmi, pp. 5-11.

Lodoli M., Poesia e pittura. Affinità elettive sul Monte Soratte, in, “La Repubblica”, 4 maggio 2015.

Marconi R., Recensione a Cieli celesti, ibs.it, 3 gennaio 2017.

Di Biasio S., Endimione o dell’osservare dormienti, in, Minima & Moralia, 19 novembre 2019.

Marcello Ligobbi